CIRCOLARE DELLA DIREZIONE CENTRALE SANITA' RELATIVA AGLI AGGIORNAMENTI SULLE SOMMINISTRAZIONI VACCINALI

 

Il progressivo miglioramento dei dati relativi alla pandemia da SARS-C'oV-2, il rientro di molte regioni nella cosiddetta “zona bianca”, la ripresa di eventi pubblici in presenza rappresentano il risultato di un immane sforzo congiunto della collettività interamente intesa e possono costituire la premessa del definitivo superamento del drammatico periodo che abbiamo vissuto.

Cionondimeno va sottolineato come i corretti comportamenti e le misure di prevenzione e di profilassi debbano continuare a trovare un'irrinunciabile adesione, al fine di evitare fenomeni di ritorno e di riaccensione dei focolai che, come nel caso dell’estate scorsa, hanno rappresentato Io starter della seconda e più drammatica ondata della pandemia.

Se è vero che alcuni fattori destano preoccupazione, come il temuto sviluppo di varianti più diffusive e contagiose (da ultima la variante delta o ex variante indiana) e la loro paventata resistenza ai presidi vaccinali oggi disponibili, bisogna ricordare come la stretta adesione agli stili di vita e ai comportamenti indicati nei mesi scorsi (uso della 

mascherina, distanziamento sociale, igienizzazione delle mani) rappresentino la prima barriera alla diffusione del virus.

Ciò è indispensabile sia all’interno dei luoghi di lavoro sia nell’espletamento dei servizi istituzionali sia in ogni altro ambito della vita di relazione, ancor più a fronte del ruolo rivestito da ogni operatore di polizia.

Di altrettanta importanza nelTimmediata circoscrizione del contagio rimangono l’attenzione a non recarsi al posto di lavoro in caso di sintomi compatibili con l’infezione da SARS-CoV-2, il tempestivo ricorso agli specifici accertamenti diagnostici e la collaborazione attiva con il personale preposto al tracciamento dei contatti.

Nel contesto della Polizia di Stato l’attuazione di queste misure, unita alla diffusa pratica vaccinale, alla quale hanno aderito 75.000 operatori, ha consentito un repentino e rilevantissimo calo dei contagi, dei conseguenti isolamenti e dello sviluppo di forme ad evoluzione sfavorevole della malattia.

Al riguardo si rammenta come, anche al termine del ciclo vaccinale, vi sia comunque la possibilità di contagiarsi e soprattutto di trasmettere l’infezione ad altre persone, con effetti più gravi qualora queste ultime non siano state vaccinate.

Anche in questo caso, dunque, nonostante il disagio legato alle restrizioni ed il comprensibile desiderio di derogare alle stesse il prima possibile, è assolutamente necessario non abbandonare le semplici regole di condotta citate e gli atteggiamenti prudenziali.

Notizie ed indicazioni talvolta contrastanti hanno reso sicuramente più difficile affrontare la pandemia. Ciò è stato per grandissima parte conseguenza sia delle scarse conoscenze iniziali sulle caratteristiche del virus sia della necessità di contrastare subitaneamente effetti che, in caso contrario, sarebbero stati ancor più deleteri.

Su questo susseguirsi di alterne decisioni e strategie d’azione si è in ultimo inserita la confusione relativa alla vaccinazione con il presidio AstraZeneca, poi rinominato Vaxzevria.

Nel premettere che questa Direzione si è sempre strettamente conformata alle indicazioni del Ministero della Salute, va rilevato come le priorità contemplate dal Piano vaccinale nazionale abbiano comportato che il personale delle Forze di polizia sia stato in grande prevalenza vaccinato con AstraZeneca.

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti