Sottosezione Autostradale Forlì A/14

Problematiche operative ed organizzative

Ci troviamo a dovere affrontare nuovamente alcune contingenze lavorative che, come sempre, rischiano di trasformarsi in condizione cronica a discapito della serenità del personale nell'adempimento dei propri doveri professionali e conseguente efficienza operativa. Come già stigmatizzato in un precedente confronto, il saldo numerico negativo del personale dipendente dal reparto causato dai movimenti verso la Sezione senza sostituzione, dalle indisponibilità per infermità gravi in attesa di successive valutazioni e da un'inattesa inidoneità per risibili motivi assurti tempo addietro agli onori della cronaca, si attesta ad oltre 7 unità.

In pratica viene a mancare un numero corrispondente ad un interno turno di servizio. Aggiungiamo la depauperazione, praticata dalla precedente direzione, del personale di uffici interni che definiamo burocratici ma che, nella realtà di un reparto di questo tipo, preferiamo classificare come indispensabili supporti operativi e si delinea una congiuntura emergenziale ormai cronicamente statica. Diretta conseguenza è la richiesta far disporre cambi turno in numero superiore al consentito, il cui limite si tenta di aggirare con la presentazione di domande di sostituzione turno per esigenze personali. Sappiamo che il personale in genere accetta, in maggioranza per senso di responsabilità verso il servizio, altri per dovere di subordinazione ma che, qualora divenisse prassi, non riteniamo accettabile, se non posto come condizione di uno spirito di contributo vicendevole.

Censurabili poi alcune immotivate limitazioni a danno dei colleghi relative alla negazione di richieste di recuperi riposo, seppur le stesse fossero state trasmesse con idoneo anticipo e perfettamente corrispondenti alla prevista aliquota di disponibilità minima della forza. Considerando il previsto affaticamento psicofisico del personale operativo non si può chiedere di eludere il diritto ad un dovuto recupero, previsto oltretutto dalle normative sulla sicurezza professionale dalle quali non si deve mai derogare. Per questo consideriamo indispensabile che il personale in forza alla Sezione, se idoneo al servizio di polizia, debba contribuire, quando necessario, al supporto dei compiti istituzionali a prescindere dalla qualifica (a meno che non siano emerse novità ostative per le quali alcune qualifiche o impieghi burocratici siano esentati dallo svolgere compiti di polizia per i quali, oltretutto, hanno ricevuto specifica formazione).

Ulteriori impedimenti sono emersi in merito alla gestione dello straordinario programmato per il quale, in più occasioni, al personale interessato non è stato consentito decidere la disponibilità per la fascia oraria adeguata alle proprie esigenze personali, peraltro in regola con la dovuta programmazione settimanale. Quanto sopra si pone in evidente contrapposizione con il regime degli accordi. 

Sosteniamo la convenienza che gli equipaggi impiegati in regime di s.p., in virtù della modalità con la quale è normato ed organizzato formalmente tale istituto, non debbano essere utilizzati in sostituzione delle normali pattuglie di turno, se non in situazioni emergenziali. Riteniamo logico e operativamente idoneo che il personale su strada possa essere immediatamente disponibile per qualsiasi tipo di intervento ma ciò non dovrebbe diventare lo status quo dell'impiego.

Ci pare, quindi, sussista la pretesa che il personale dei reparti operativi distaccati siano obbligati a provvedere a ciclo continuo, in via esclusiva e senza ausilio alcuno, alle esigenze compartimentali e sezionali quando, alla luce di quanto evidenziato sopra, permane, causa scelte superiori, l'oggettiva difficoltà di garantire con regolarità il numero richiesto di pattuglie. Riscontriamo poi la pratica di prescrivere alle singole pattuglie, tramite indicazione formale sul foglio di servizio, l'esecuzione di posti di controllo in orario notturno per l'accertamento del tasso alcolemico o dell'assunzione di sostanze psicotrope dei conducenti.

Su questo eccepiamo lo scostamento dalle indicazioni previste nelle linee guida operative della specialità Polizia Stradale che prevedono l'istituzione del posto di controllo con almeno due equipaggi disposti in base a criteri disciplinati. Oltre a prevedere per tale servizio, se fuori comune, il trattamento con foglio di viaggio, insistiamo, su giudizioso suggerimento del personale esperto, che vengano osservati i precetti sopra menzionati a tutela dei colleghi esordienti e di competenze ‘in rodaggio’ che, in questi frangenti operativi, devono acquisire la corretta dimestichezza per la propria sicurezza e quella degli altri operatori che a loro si affidano. Auspichiamo un alleggerimento della filiera di gestione dei buoni pasto per la quale pare sussistere una duplicazione di procedura di conteggio e conseguente dilatazione del tempo di inoltro alla ditta fornitrice a cui aggiungere le errate contabilizzazioni attribuite alla stessa, verso la quale provvederemo a prendere contatti diretti in caso di persistenti inesattezze.

Concludiamo rilevando che se un risultato con cifra zero in merito ai rilevamenti di incidenti stradali in un classico fine settimana di esodo possa venire colto con stupore, quasi con allarme, in relazione al pensiero di rigorosa statistica ministeriale, in realtà, consegni un esito più che soddisfacente in termini di sicurezza stradale e di fruizione delle principali vie di comunicazione da parte degli utenti contribuenti, nonostante siamo ben consci dell'aleatorietà di queste conclusioni, mai statiche o definitive.

Di questo riteniamo possa condividerne il pensiero il Dirigente della Sezione Polstrada di Forlì, V.Q.A. Dottor Andrea BIAGIOLI, al quale rinnoviamo la nostra stima e la considerazione della nostra O.S., di tutti gli iscritti e in generale del personale della Polizia di Stato che rappresentiamo. 

La Segreteria Provinciale USIP

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti