Criticità Ufficio Immigrazione

Pregiatissimo Sig. Questore, la Segreteria Provinciale Generale di Messina dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti, che si rammenta essere l’unico Sindacato di Polizia confederato con la UIL, nel ribadire di volere assumere un ruolo collaborativo e propositivo finalizzato a tutelare i diritti dei colleghi, con il comunicato odierno vuol porre in evidenza una serie di criticità che riguardano l’Ufficio Immigrazione della Questura di Messina.

Il predetto Ufficio, a fronte di un organico, comprensivo di personale dei ruoli civili e tecnici, di circa 28 unità, in realtà tra distacchi sindacali, assegnazioni Frontex e aspettative di vario genere e natura, ad oggi può contare su un organico veramente ridotto che può essere quantificato in poco meno di 20 unità effettive. Detto esiguo numero di personale, gestisce non solamente le attività di propria competenza durante i continui e numerosi sbarchi e trasferimenti di cittadini stranieri che arrivano al porto di Messina, ma istruisce e Decreta tutte le istanze di ingresso e di soggiorno sul Territorio Nazionale che vengono presentante in ambito provinciale.

Migliaia di domande che, all’indomani della paralisi che l’Ufficio ha subito a causa del covid-19 e della recente “Sanatoria 2020” decisa dal Parlamento, determinano un carico di lavoro individuale davvero eccessivo ed un profondo disagio tanto per l’utenza quanto per il medesimo personale. Tuttavia, i lunghi tempi di rilascio o di rinnovo dei permessi di soggiorno non sono una prerogativa solo messinese. Le condizioni di grave ritardo dovuto soprattutto all’esiguità delle risorse umane ed economiche con cui, fino al maggio scorso, l’Amministrazione ha affrontato la questione immigrazione - cristallizzate nelle tante sentenze ed ordinanze di condanna anche delle spese cui sempre più spesso viene condannato il Ministero - rappresentano purtroppo una regola valida per tutto il territorio nazionale.

Per tali motivazioni, come già accennato sopra, in data 11 maggio 2021, il Sig. Capo della Polizia, con Circolare di cui al protocollo nr. 0036836 dell’11.05.2021 Pregiatissimo Sig. Questore, la Segreteria Provinciale Generale di Messina dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti, che si rammenta essere l’unico Sindacato di Polizia confederato con la UIL, nel ribadire di volere assumere un ruolo collaborativo e propositivo finalizzato a tutelare i diritti dei colleghi, con il comunicato odierno vuol porre in evidenza una serie di criticità che riguardano l’Ufficio Immigrazione della Questura di Messina.

Il predetto Ufficio, a fronte di un organico, comprensivo di personale dei ruoli civili e tecnici, di circa 28 unità, in realtà tra distacchi sindacali, assegnazioni Frontex e aspettative di vario genere e natura, ad oggi può contare su un organico veramente ridotto che può essere quantificato in poco meno di 20 unità effettive. Detto esiguo numero di personale, gestisce non solamente le attività di propria competenza durante i continui e numerosi sbarchi e trasferimenti di cittadini stranieri che arrivano al porto di Messina, ma istruisce e Decreta tutte le istanze di ingresso e di soggiorno sul Territorio Nazionale che vengono presentante in ambito provinciale. Migliaia di domande che, all’indomani della paralisi che l’Ufficio ha subito a causa del covid-19 e della recente “Sanatoria 2020” decisa dal Parlamento, determinano un carico di lavoro individuale davvero eccessivo ed un profondo disagio tanto per l’utenza quanto per il medesimo personale.

Tuttavia, i lunghi tempi di rilascio o di rinnovo dei permessi di soggiorno non sono una prerogativa solo messinese. Le condizioni di grave ritardo dovuto soprattutto all’esiguità delle risorse umane ed economiche con cui, fino al maggio scorso, l’Amministrazione ha affrontato la questione immigrazione - cristallizzate nelle tante sentenze ed ordinanze di condanna anche delle spese cui sempre più spesso viene condannato il Ministero - rappresentano purtroppo una regola valida per tutto il territorio nazionale.

Per tali motivazioni, come già accennato sopra, in data 11 maggio 2021, il Sig. Capo della Polizia, con Circolare di cui al protocollo nr. 0036836 dell’11.05.2021 avente per oggetto “Uffici Immigrazione - ritardi nella gestione delle convocazioni e nel rilascio dei permessi di soggiorno. Piano di recupero.” ha diramato una serie di indicazioni chiare e dettagliate - che non offrono margini di discrezionalità a nessun Questore - circa la centralità dell’Ufficio Immigrazione nell’ambito di ciascuna Questura ed il conseguente riassetto organizzativo.

La circolare “de qua”, nel richiamare la richiesta di proroga dello stanziamento di un monte ore straordinario eccedente per il personale impegnato nelle attività connesse alla procedura di emersione di cui alla Legge 77/2020, ha tra l’altro previsto:

 aperture al pubblico degli uffici immigrazione anche dei Commissariati distaccati;

 il rispetto della Circolare 5551/C3c2/191 del 12.1.2001 in materia di riorganizzazione degli Uffici Immigrazione, al fine di limitare l’impiego del personale dei predetti Uffici in altre attività istituzionali;

 l’adozione di misure volte, anche in via temporanea, all’incremento dell’organico degli Uffici Immigrazione per lo smaltimento dell’arretrato;

 l’utilizzo del monte ore di straordinario aggiuntivo assegnato per le esigenze in materia di immigrazione.

Tuttavia, ancora oggi, a distanza di oltre tre mesi, la circolare del Capo della Polizia pare sia stata del tutto disattesa, poiché nulla di quanto indicato è stato messo in atto.

Al personale della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Immigrazione, nonostante debba autonomamente e continuamente aggiornarsi su norme, circolari e procedure prima di rilasciare o negare o revocare un titolo di soggiorno, confrontarsi con avvocati ed esperti del settore, scrivere memorie per l’Avvocatura di Stato, per il Giudice di Pace o per altre AA.GG., provvedendo alle innumerevoli richieste di accesso agli atti ed alle miglia di p.e.c. provenienti da studi legali, ambasciate e altri uffici, non soltanto non è riconosciuta alcuna indennità accessoria ma addirittura vengono tagliate le ore di straordinario emergente. Infatti, nonostante l’enorme mole di lavoro e la contestuale esiguità delle risorse umane, al personale di Polizia in servizio presso l’Ufficio Immigrazione vengono sistematicamente “tagliate” le ore di straordinario emergenti - mediamente oscillanti tra il 50% ed il 60% - atteso che il monte ore destinato al predetto Ufficio è pari a 110 ore mensile, un numero di gran lunga insufficiente anche per la sola gestione degli sbarchi.

Occorre peraltro considerare che l’impegno del personale della sezione che si occupa della “Protezione Internazionale” e che in occasione di talune tipologie di sbarchi deve adottare la c.d. “procedura C3”, non si esaurisce durante la fase degli sbarchi ma continua ininterrottamente per diverse settimane ancora. E’ infatti lo stesso personale dell’ufficio immigrazione che sarà demandato a curare e seguire le richieste di asilo politico e le conseguenti convocazioni per le audizioni nelle competenti Commissioni Territoriali.

In attesa di un cortese e gradito riscontro alla presente, con l’occasione si inviano cordiali e distinti saluti. 

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti