L'USIP di Palermo in una nota congiunta al SIAP scrive al neo arrivato Questore Leopoldo LARICCHIA in merito le criticità del fenomeno migratorio nel capoluogo siciliano

 

Continuano a pervenire alle scriventi OO.SS. numerose lamentale da parte dei colleghi in forza all’Ufficio Immigrazione della Questura di Palermo, ridotto ormai “all’osso” in conseguenza del costante e pressante impiego del personale nei servizi connessi al fenomeno dell’immigrazione, nonché dal Gabinetto Regionale Polizia Scientifica di Palermo, impegnato incessantemente per gli stessi servizi. Si registra, infatti, che a causa delle ormai quotidiane e cospicue richieste di personale da destinare all’espletamento dei servizi collegati al fenomeno delle migrazioni, la pressoché totalità dei settori si regga sulla “forza” di pochi operatori comportando, come inevitabile conseguenza, un accumulo di pratiche d’ufficio, e quindi di grave arretrato.

La situazione assume connotati di particolare gravità quando oltre al conseguente malessere del Personale addetto ai Settori Immigrazione e Scientifica per i continui servizi dedicati allo sbarco nel porto di Palermo, si aggiunge il disagio per la mancanza di una oculata e attenta pianificazione che impone l’invio estemporaneo, e quindi occasionale, di un esiguo numero di personale creando una grave sofferenza psicologica in capo agli operanti, poiché insufficiente a fronteggiare la situazione emergenziale.

Se a tutto ciò si aggiungono le legittime apprensioni in ordine ad un fatto tanto increscioso quanto preoccupante: in uno dei voli charter utilizzato per i rimpatri, atterrato anche su Palermo lo scorso 20 ottobre, è stato rilevato che uno straniero a bordo è risultato affetto da covid-19, si può ben comprendere che le preoccupazioni evidenziate, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, non possono essere sottaciute vista la gravità del fatto, attesa la potenziale capacità infettiva del rimpatriando nei confronti del Personale operante.

In ragione di quanto rappresentato, e in considerazione del primario obiettivo della tutela della salute e sicurezza del personale, come lo stesso Capo della Polizia in più occasioni ha ribadito con proprie note evidenziando la massima attenzione nell’organizzazione del lavoro, garantendo tutte le misure di protezione necessarie a tutela del personale dipendente, al fine di limitare i rischi di contagio, SIAP ed USIP chiedono:

- una pianificazione di tutti i servizi da espletare, in modo da garantire al Personale una gestione serena, e quindi non frustrante, delle incombenze connesse ai rimpatri e sbarchi;

- un adeguamento numerico del Personale, sufficiente a potere fronteggiare il normale flusso migratorio, e quindi di uscire dalla situazione emergenziale;

- la distribuzione di un sufficiente numero di DPI, comprese tute protettive, visiere e guanti;

- la distribuzione delle mascherine chirurgiche nel rispetto delle norme igienico sanitarie e quindi, sarebbe opportuno distribuire ai dipendenti non singole mascherine consegnate giornalmente e passate di mano in mano, ma prevedere una distribuzione e una consegna in cui venga garantito il confezionamento integro delle stesse;

- che venga assicurata la periodica santificazione dei locali degli Uffici Immigrazione e Scientifica, affinché si scongiuri il pericolo del contagio indiretto;

- prevedere, fuori dai locali suddetti, forme di distanziamento degli utenti in attesa di accedere, così creando un avamposto capace di evitare situazioni promiscue, foriere di pericolo di contagio.

Scarica la nota congiunta del SIAP USIP

 


Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti