Si è tenuto, oggi 24 settembre, l’incontro richiesto urgentemente dal SIAP USIP a seguito della scelta del Governo di introdurre dal 15 ottobre l’obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro; erano presenti, oltre al signor Capo della Polizia Pref. Giannini, il Vice Capo Vicario Pref. Pellizzari, il Vice Capo Pref. Sempreviva e il Vice Capo Pref. Rizzi, il Capo della Segreteria del Dipartimento Pref. Bracco, i Direttori Centrali Ciprani e Vaccaro nonché il Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali V. Pref. De Bartolomeis.
In primis abbiamo posto l’attenzione sulla necessità di direttive precise chiare ed ineludibili che l’Amministrazione deve diramare sul territorio affinché tutti i dirigenti siano posti nelle condizioni di operare nello stesso modo, senza dover interpretare norme e decreti, spesso incoerenti con la realtà operativa e ambientale locale.
Ricordiamo che sull’introduzione dei provvedimenti governativi su questo delicato argomento di interesse per tutta la nostra categoria, il SIAP USIP , a partire da quelli sulle mense di servizio, si è immediatamente contraddistinto dimostrando coerenza ed equilibrio, cercando di tutelare prima di tutto la salute dei poliziotti vaccinati e di coloro che non intendono vaccinarsi, evidenziando in modo civile le situazioni che necessitano di modifiche organizzative atte a garantire la sicurezza e la funzionalità dei servizi istituzionali svolti.
Durante l’incontro, basandoci su riscontri oggettivi, abbiamo sostenuto che l’argomento “introduzione green pass nei luoghi di lavoro” deve essere affrontato necessaria- mente nell'alveo del vasto campo della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Infatti in tal senso rileva la normativa dettata dal Dlgs 81/2008, la quale impone ai Datori di Lavoro l’obbli- go di valutare il rischio Covid 19 anche per l’attività lavorativa della Polizia di Stato al fine di prevenire il contagio avvalendosi dei soggetti da loro nominati (Medico Competente e RSPP).
Contestualmente però bisogna tener conto dell’art 20 del D.lvo 81/08 che sancisce l’obbligo in capo ad ogni lavoratore di prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, sui quali ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni. Oltretutto, la direttiva UE 739/2020 del 3 giugno 2020 ha incluso il Covid-19 tra gli agenti biologici da cui è obbligatoria la protezione anche nell’ambiente di lavoro.
Direttiva pienamente rispettata addirittura in anticipo dal Dipartimento della P.S. attraverso la circolare della Direzione Centrale di sanità del 8/5/2020 e successive integrazioni.
Pertanto, dal momento in cui è stato individuato nel "tampone" lo strumento pe consentire ai non vaccinati di poter accedere al lavoro, per motivi di sicurezza sanitaria, è implicito che i costi di tale scelta (in alternativa all'obbligo vaccinale) debbano ricadere sul Datore di Lavoro e di conseguenza, nel nostro caso specifico, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza dovranno essere riconosciute le risorse economiche per poter “tamponare” il personale interessato in autonomia oppure avvalendosi anche del sostegno delle ASL dipendenti dalle Regioni.
Durante l’incontro abbiamo evidenziato alcune criticità operative che potrebbero insorgere sulla quotidianità operativa di una categoria sotto organico, nel caso in cui si dovesse andare incontro ad un numero, seppur limitato, di assenze dal servizio dovute alla mancanza dei green pass.
Ci potremmo trovare di fronte ad un numero preoccupante di potenziali non vaccinati che, in caso di assenza potrebbero creare delle criticità per l'organizzazione specifica del lavoro della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale. A tal proposito è sufficiente pensare alla capillarità dei presidi sul territorio e l'esiguo numero di dipendenti in forza negli questi, la tipologia degli orari di lavoro (esempio i turni continua- tivi), i servizi svolti in pattugliamento o dalle squadre investigative e/o dalle squadre per l’ordine pubblico etc.
Per questo abbiamo riferito al Capo della Polizia come sia imprescindibile che il Governo tenga conto della vitale esigenza organizzativa di dover mantenere il numero degli operatori in servizio sul territorio sempre al di sopra della linea di galleggiamento, sotto la quale il Dipartimento della Pubblica Sicurezza potrebbe non essere in grado di garantire i servizi.
Riteniamo che questa situazione rappresenti una motivazione più che plausibile per giustificare l’introduzione di una deroga per le forze dell’ordine che riconosca la gratuità dei tamponi in modo da incentivare la presenza in servizio di coloro che ancora non si sono vaccinati.
Detto questo abbiamo ricordato che ci sono alcune situazioni da tenere in considerazione per cercare di agevolare la regolarizzazione sanitaria di una cospicua fascia di operatori che ad oggi non hanno ancora ottenuto il green pass.
Ci riferiamo ai quei dipendenti che hanno contratto il Covid i quali, una volta guariti, non sono ancora stati messi nella condizione di sottoporsi alla vaccinazione oppure hanno ricevuto una sola dose.
Inoltre durante l’incontro abbiamo precisato che la campagna vaccinale sul territorio nazionale per la Polizia di Stato è stata fortemente condizionata dalle scelte politiche e l’efficacia organizzativa delle Regioni.
Infatti dove le Regioni hanno iniziato da subito a pieno regime, i poliziotti sono stati vaccinati con due dosi Astrazeneca, mentre dove i tempi non sono stati rispettati molti poliziotti hanno dovuto obbligatoriamente ricevere la seconda dose Pfizer. (Dopo il blocco Astrazeneca).
Situazione che in molti casi ha fatto cambiare idea a molti poliziotti.
Infine abbiamo anche sottolineato che si sono riscontrati numerosi casi in cui i rallentamenti della campagna vaccinale si sono verificati nelle città dove la nostra Amministrazione locale ha preferito vaccinare i poliziotti in autonomia, attraverso gli Uffici Sanitari Provinciali i quali, (non tutti) hanno evidenziato grossi limiti organizzativi, a partire dalle difficoltà a reperire le dosi vaccinali dagli enti regionali competenti.
Al termine della riunione, il signor Capo della Polizia ha espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Sindacato nell’affrontare una tematica così delicata, rappresentando le diverse esigenze del personale, dei vaccinati e di coloro che non lo sono.
Il signor Capo della Polizia ha altresì aggiornato la riunione ad un prossimo incontro da tenersi dopo gli esiti del confronto già programmato presso la Funzione Pubblica per le questioni afferenti al personale del Comparto Sicurezza e Difesa.

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti