Sicurezza: servono nuovi interventi legislativi e nuove assunzioni nelle Forze di Polizia

 

Ciò che è accaduto recentemente a Taranto lascia seriamente sgomenti, si è sfiorata l’ennesima tragedia a danno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, e se non siamo qui a piangere altri servitori dello Stato, è solo grazie alla professionalità e alla capacità operativa di quei Colleghi rimasti vittime dell’inaudita sparatoria, vedere però un delinquente sparare senza nessuno scrupolo a sangue freddo contro gli uomini delle Forze dell’Ordine, è una situazione non più sostenibile.

Lo stato dell’arte della sicurezza di questo Paese, senza nascondersi dietro un dito, non è per nulla buono, invero la premeditata sfrontatezza con cui si pensa di potere sopprimere la vita altrui, dovrebbe lasciare tutti quanti sbigottiti, dovrebbe tutti quanti farci riflettere che probabilmente in questo Paese si è perso un po’ la bussola, e quando si perde la bussola su un tema così delicato come la sicurezza, a pagarne le conseguenze sono sempre gli appartenenti alle Forze di Polizia, questa volta fortunatamente i colleghi di Taranto sono riusciti a scamparla, anzi a loro va tutto la nostra solidarietà, non sempre però è andata bene come stavolta, tante vite sono state spezzate, e quindi  è certamente dovere di tutti impegnarsi nella battaglia contro la violenza e la criminalità, ma se è dovere di tutti impegnarsi in questa direzione, a maggior ragione è dovere della politica farsi concretamente promotrice di azioni conseguenti che diano risposte immediate a questo stato di cose.

Ad onor del vero, ciò che si chiede alla politica sono mirati interventi legislativi che salvaguardino fattivamente la sicurezza dei cittadini, e soprattutto che salvaguardino in primis chi questa sicurezza deve garantire.

Da troppo tempo assistiamo a bei discorsi, a tante promesse, sia a destra che a sinistra fanno quasi a gara per schierarsi a favore delle Forze dell’Ordine, purtroppo però la sostanza è un’altra, francamente le belle parole non servono più, servono i fatti, e di fronte all’inaudita violenza che sono costretti a subire giornalmente le lavoratrici e i lavoratori delle Forze di Polizia, ci si aspetterebbe un immediato intervento legislativo a tutela degli operatori di Polizia, a partire dall’introduzione di uno specifico reato che condanni, senza ma e senza se, gli atti di ferocia violenza compiuti nei confronti dei tutori dell’ordine, come ad esempio quello che hanno subito i Colleghi di Taranto.

Ancora, servirebbe che la politica si adoperi affinché vi sia una vera certezza della pena nei confronti di chi si rende autore di tali barbari reati, dopodiché sarebbe arrivato il momento che la politica non consideri più la sicurezza come un costo da tagliare, ma al contrario una risorsa fondamentale su cui investire per il bene della collettività, per il bene del Paese, sarà quindi necessario cominciare a ripristinare gli organici delle Forze dell’Ordine, ormai  ridotti all’osso.

La sicurezza è in primis prevenzione dei reati, è in primis controllo del territorio, come si può pensare di potere garantire sicurezza con organici ridotti e con una elevatissima età media, dai 50 ai 53 anni, degli appartenenti alle Forze di Polizia, e su questo la politica non può più trincerarsi dietro i vincoli di bilancio, ci sono alcune cose che lo Stato ha il dovere di garantire prima di ogni cosa, basta ipocrisie,  la sicurezza, insieme alla sanità e all’istruzione, è uno dei pilastri di un Paese realmente democratico, ed è soprattutto su queste necessità che lo Stato deve concentrare i propri sforzi.

All’art.1 comma 961 della Legge di Bilancio entrata in vigore 1 gennaio 2022, sono state previste dotazioni economiche destinate al finanziamento di assunzioni in deroga alle ordinarie facoltà assunzioni, per l’incremento, ove necessario,  delle dotazioni organiche delle Forze di Polizia; certamente è da considerare positiva questa previsione legislativa, ma purtroppo ciò non basta, o meglio probabilmente servirà per garantire lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi in atto, come ad esempio quello dei 1650 posti per allievi agenti, già ampliato di ulteriori 552 posti, sicuramente è positivo che i tanti ragazzi risultati idonei non vincitori abbiano la possibilità di essere richiamati attraverso lo scorrimento completo della graduatoria, e come Organizzazione Sindacale ce ne facciamo anche carico nelle sede competenti, ma per rispondere al reale problema della cronica carenza di personale servono investimenti più corposi per l’assunzione di nuove giovani leve, che siano in grado di rimpinguare effettivamente i vuoti d’organico delle Forze di Polizia.

L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti, unico sindacato di riferimento valoriale della Confederazione UIL all’interno della Polizia di Stato, ha le idee fin troppo chiare su tale tema, e su questo fronte si farà certamente promotrice nelle sedi deputate affinché la politica si assumi la responsabilità di agire in modo consequenziale rispetto alle reali esigenze del Paese.

La Segreteria Nazionale

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti