GIUSTIZIA PER I COLLEGHI DEMENEGO E ROTTA

 

Pierluigi ROTTA e Matteo DEMENEGO sono due nomi che, loro malgrado, sono entrati nelle nostre teste e soprattutto nei nostri cuori perché uccisi in servizio durante un servizio che avrebbe dovuto essere uguale alle decine e decine che i Figli delle Stelle aveva già compiuto negli anni.

Così però non è stato!

A mettere fine alla loro vita il 04 ottobre 2019 è stato Stephan Meran, cittadino dominicano che oggi purtroppo, potrebbe essere definito processabile ma non imputabile in funzione di una perizia della quale riportiamo uno stralcio, “la condotta costituente reato è stata attuata all'interno di una condizione mentale caratterizzata da un delirio persecutorio, di pregiudizio e di onnipotenza, ponendosi in nesso di causalità diretto con la patologia psicotica in atto e tale da escludere totalmente la capacità di volere”.

Non vogliamo entrare nel merito della perizia, non è di nostra competenza, e men che meno riteniamo di dover alzare gli scudi del giustizialismo tout court, ma francamente non possiamo accettare quello che sembra essere una facile via di fuga dalle proprie responsabilità!

Se da una parte le perizie, rientranti nell’alveo delle consulenze tecniche, sono degli strumenti fondamentali per accertare la verità attraverso le competenze di soggetti qualificati, dall’altra, giova sottolineare, va chiarito che tale tipologia peritale si colloca in un contesto molto complesso all’interno del quale non è impensabile ipotizzare possano esserci esiti totalmente differenti.

Bisogna ricordare che il soggetto in questione non era nuovo a condotte violente, anche all’estero, e va detto che evidentemente non è stato seguito da specialisti o curato (ammesso sia fattibile) adeguatamente e questo trascinarsi si è poi concluso con il più tragico degli epiloghi, la morte di due Colleghi.

Ciò posto, oggi non possiamo che interrogarci su quanto sia sempre attuale l’esigenza di provvedere con sollecitudine ad una reale riforma della Giustizia, una riforma che non può essere ulteriormente rinviata e che non deve essere sempre vista come un problema per ciò che attiene la separazione delle carriere e/o l’esercizio dell’attività all’interno di Ministeri diversi da quello della Giustizia poiché, se così fosse, allora qualcuno deve assumersi la responsabilità politica di affermare che l’esercizio del Diritto, del giusto processo e della certezza della pena sono rinviabili in funzione di logiche di palazzo dalle quali ci chiamiamo fuori.

Oggi l’unica cosa che possiamo fare è stringerci attorno al dolore delle Famiglie Rotta e Demenego augurandoci che prevalga il buonsenso affinché si ottenga Giustizia.

p. La Segreteria Nazionale

Il Segretario Nazionale Organizzativo

Daniele POSSEMATO

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti