LA proposito delle innumerevoli incongruenze presenti nel campo “Previdenziale” ed insistenti sul Comparto Sicurezza e Difesa, ve ne è una che sta soppiantando, per “danni”, tutte le altre. Stiamo parlando della problematica inflattiva sull’accredito della liquidazione del TFS: difficoltà in materia che viene amplificata dal sistema normativo cogente, la quale contempla una rateizzazione del credito dovuto al singolo Dipendente.

Attualmente la tempistica della liquidazione del TFS prevede una differenziazione di “incasso” a secondo che essa trovi origine in una uscita dal mondo del lavoro per anzianità ovvero per limiti d’età anagrafica. Nel primo caso, l’assegno liquidatorio verrà accreditato dopo 24 mesi; nel secondo, dopo 12 mesi (in entrambi i casi da considerare un ulteriore differimento per la trattazione della pratica).

A ciò si aggiunge una rateizzazione dell’emolumento secondo il seguente schema: prima rata entro 50.000€ lorde dopo 12 ovvero 24mesi (come precedentemente detto); seconda rata, relativa all’intervallo 50.000€.-100.000€., da liquidarsi dopo ulteriori 12mesi; terza rata per quote di TFS eccedenti le 100.000€ lorde.

Secondo questo schema, con TFS di 105.000€ lorde, quindi, si potranno aspettare anche più di 50 mesi, per l’incasso complessivo dell’emolumento in trattazione.

Per rimediare a questa “istantanea” liquidatoria di svantaggio, che ha trovato giustificazione politico/amministrativa nelle temporali difficoltà di finanza pubblica (motivazione al vaglio della Consulta), il M.I.-Direzione Centrale per gli Affari Generali, a far data dal dicembre 2020, aveva sottoscritto una Convenzione con un Istituto di Credito per il cd.anticipo liquidatorio del TFS a favore del personale della Polizia di Stato.

Per questa via, per liquidazioni di TFS di almeno 50.000€. lorde, si potrà così ottenerne l’anticipo al tasso fisso dell’1%. (certo che “pagare,” per ricevere quanto dovuto, non è proprio il massimo…).

Ritornando all’oggetto del presente scritto, con l’inflazione attuale “galoppante”, semmai fosse ancora possibile, il risultato dei calcoli da corrispettivo, si sono ulteriormente deteriorati (e il tasso dell’1% per l’ ”anticipo” nominato, verranno sicuramente rivisti al rialzo). Un esempio chiarificatore.

Dati: 105.000€. lordi formali di “liquidazione”conteggiati al 2022. Inflazione anni 2022, 2023, 2024 e 2025 rispettivamente all’8, 6, 5 e 4%.

Perdita complessiva: €.11.500. Quindi, i 105.000€. lordi del ragionamento, in termini di potere d’acquisto, vengono a ridursi a 93.500€ Cosa fare, allora?

Come USIP l’iniziativa da intraprendere appare evidente: condizionare da subito la “politica dei redditi” governativa (anche in termini di impegno elettorale da assumere da parte dei partiti prossimi alla competizione elettorale), per un’immediata sanatoria normativa finalizzata ad ottenere il TFS maturato in un’unica soluzione; l’ adozione di un sistema “perequato” al costo della vita, simile a quello vigente per l’assegno pensionistico.

Vedremo anche così chi nei fatti concreti si mostra vicino alle esigenze dei Poliziotti!

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti