Signor Capo della Polizia,
in data 27 marzo u.s. è stato pubblicato il decreto di approvazione della graduatoria dei vincitori del concorso per Vice Sovrintendenti in oggetto, per un totale di 1552 unità, con inizio del corso di formazione professionale il 22 maggio 2023.
Successivamente, in data 31 marzo 2023 è stata emanata una circolare a firma del Direttore della DAGEP, in cui venivano specificate le sedi disponibili in ogni provincia, significando che le assegnazioni dei candidati vincitori ai vari uffici saranno disposte in relazione alla carenza organica del ruolo dei sovrintendenti, nei limiti dei posti disponibili.

Orbene, da un’attenta analisi della circolare in questione, in relazione al numero dei posti disponibili nelle diverse sedi, appare davvero incomprensibile che ci siano realtà che esprimono un numero davvero irrisorio rispetto a quello che probabilmente è la vera esigenza, mentre di contro in altre sedi è stato accreditato un numero di posti che forse va oltre la vera necessità.

Non si vuole qui disquisire sui criteri scelti per determinare le diverse occorrenze nelle province, anche perché il discorso sarebbe fin troppo lungo, ma fatto sta che ci sono sedi che hanno avuto un trattamento non consono alle reali esigenze territoriali, vi sono realtà dove non è stato previsto nemmeno un posto disponibile, mentre ve ne sono altre ancora con numeri risibili come ad esempio la provincia di Messina dove sono stati previsti solo 4 posti, un numero che certamente non rispecchia la concreta esigenza di una città impegnata su più fronti dal punto di vista della sicurezza: e quello di Messina è solo un esempio ma vi sono anche altre realtà nelle stesse condizioni.

Invero, si tratta di una situazione che sta creando problemi non indifferenti a molti vincitori del concorso in esame, in quanto è doveroso ricordare che siamo in presenza di donne e uomini della Polizia di Stato che hanno ormai una certa anzianità sia di servizio che d’età, per cui la prospettiva di dovere lasciare la propria sede non è cosa da poco, si tratta di colleghi che hanno la responsabilità di una famiglia, con figli, coniugi, senza contare chi deve pure assistere eventuali soggetti fragili, insomma l’avere vinto un concorso per vice sovrintendente per molti di essi, da momento di gioia si sta trasformando nel serio problema di dovere scegliere tra la carriera professionale e il dovere nei confronti delle diverse esigenze familiari che si sono ormai consolidate nel tempo.

Per un senso di giustizia è corretto anche ricordare che tale situazione non nasce dal nulla, se siamo in presenza di una moltitudine di colleghi che si son trovati a dover partecipare al concorso per sovrintendente in età avanzata, la colpa è dell’inerzia della nostra Amministrazione che per più di venti anni non ha bandito regolarmente i diversi concorsi annuali così come era previsto per legge.

Oltre al danno, quindi, i colleghi rischiano di subire la beffa della perdita della sede, con tutto ciò che ne consegue.

L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti non ci sta, proprio così Signor Capo della Polizia, non ci stiamo a vedere costantemente i poliziotti dover subire le inefficienze della nostra Amministrazione, a doversi sempre caricare sulle spalle tutti i problemi irrisolti da parte del Dipartimento di P.S., non è per niente giusto assistere a cose del genere, perché tutto ciò inevitabilmente destabilizza la serenità dei colleghi, e si, perché quale serenità può avere un poliziotto, non più in giovane età, che viene spostato da una città ad un'altra con la scusa dell’avanzamento professionale che, peraltro, diciamola proprio tutta fino in fondo, non è nemmeno giustificato da sostanziosi aumenti stipendiali che potrebbero in un certo qual senso andare a ristorare gli eventuali disagi; senza considerare che vi sono anche colleghi che, vista l’elevata età anagrafica, non avranno neanche la possibilità d’arrivare all’apicale del ruolo sovrintendenti, che gli permetterebbe di vedere almeno qualche soldo in più , utile anche dal punto di vista della contribuzione pensionistica.

In conclusione, Signor Capo della Polizia, considerato quanto sopra evidenziato, l’U.S.I.P. auspica in un Suo autorevole intervento, affinchè si possa restituire quel senso di giustizia nei confronti dei molti colleghi che per tanti anni hanno onorato questa divisa con grande spirito di sacrificio e abnegazione, sarebbe ora il caso che la nostra Amministrazione restituisca a questi ultimi quanto fino adesso non hanno potuto raggiungere, non per causa loro, e cioè il tanto meritato avanzamento professionale, senza dovere subire l’ulteriore disagio dello spostamento di sede.

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Sindacato di Polizia - Unione Sindacale Italiana Poliziotti