A QUARANT’ANNI DALL’OMICIDIO DI PIERSANTI MATTARELLA

Sono passati quarant’anni dall’omicidio del Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, e come tutti i cosiddetti delitti eccellenti avvenuti in Italia, anche questo rimane un delitto ancora oggi avvolto nel mistero”, dichiara il Segretario Generale Nazionale della U.S.I.P. Vittorio Costantini, che continuando afferma anche: “il delitto Mattarella rientra in quei delitti politici che persino gli inquirenti di allora ne dichiararono l’estrema difficoltà ad accertare ed individuare le  precise responsabilità, a causa della sovrapposizione della pista mafiosa con quella del terrorismo nero, di certo è che il Presidente Mattarella, nella sua veste di Presidente della Regione Sicilia, vicino alla linea politica del compromesso storico avviata da Aldo Moro, si distinse da subito per onestà, dirittura morale, e grande impegno nel cercare di riformare in modo concreto le istituzioni siciliane. Insomma un uomo sicuramente scomodo per i molteplici e loschi interessi intrecciati tra  mafia e politica, al punto tale che per quanto accaduto si pensò anche ad una certa confluenza con il terrorismo nero”.

“Il fatto che il caso sia stato riaperto, dichiara  Vittorio Costantini, nonostante nel 1995 per tale omicidio  siano stati condannati all’ergastolo più di un boss mafioso, è la dimostrazione palese che pagine dolorose della storia del nostro Paese rimangono ancora oggi avvolte nell’assurdo mistero”.

In conclusione il Segretario Generale Nazionale U.S.I.P. Vittorio Costantini dichiara. “ La politica, tutta la politica, che sia destra che di sinistra, ha un responsabilità enorme, non si può predicare bene e razzolare male se si vogliono realmente difendere valori fondamentali come giustizia e libertà; e se si vuole difendere sul serio la piena democrazia del nostro Paese, è arrivato il momento dell’azione concreta, affinchè si possa fare definitiva chiarezza nell’accertamento delle responsabilità delle tante vicende italiane rimaste, probabilmente in modo consapevole, nell’alone dell’aberrante oscurità”.    

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