Al Direttore del Servizio
Polizia Scientifica
Dott. Luigi Rinella
R o m a

e per conoscenza

Al Signor Questore
Dott. Sergio Bracco
M i l a n o

Alla Segreteria Provinciale U.S.I.P.
M i l a n o

Egregio Direttore,
l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti non è adusa ad elaborare le proprie opinioni sulla scorta delle scorciatoie mentali del pregiudizio, che altro non è che un modo di ragionare talmente semplificato che spesso porta alla distorsione della realtà.

Ecco perché la nostra Organizzazione Sindacale è abituata a valutare e a soppesare le azioni di chicchessia, sulla base di specifici indicatori che in modo molto concreto le misurano, con un approccio scevro da precostituite intransigenze mentali, ma al contrario basando le proprie convinzioni sulla base di esperienze dirette.

Ciò posto, per entrare nel merito di questa nostra missiva, giungono notizie a questa Segreteria Nazionale circa il discutibile comportamento del dirigente del Gabinetto Regionale Polizia Scientifica della Lombardia, le cui decisioni risultano indecifrabili, ma soprattutto, a nostro modo di vedere, ingiustificabili, in quanto non improntate all’ efficienza migliorativa dell’organizzazione del lavoro dell’intero Ufficio, e quindi di conseguenza anche al miglioramento della vita lavorativa dei dipendenti.

Ad esempio, incomprensibili e ingiustificabili sono le ragioni per le quali, il dirigente ha ritenuto di dovere cambiare la mansioni di alcuni responsabili di settore che, dopo tanto tempo di specifica attività, avevano ormai acquisito una indiscutibile professionalità settoriale.

Appare quasi superfluo evidenziare l’inutile, se non addirittura esiziale, comportamento dirigenziale che, nel dequalificare le competenze tecniche del personale, rischia finanche di compromettere rovinosamente la funzionalità dell’Ufficio.

Invero, il massimo responsabile del G.R.P.S. sembra abbia messo tutto il proprio impegno nel cercare di rendere criptica l’azione dirigenziale, in quanto oltre ad agire, tanto per usare un eufemismo, in modo disinvolto rispetto ad alcuni aspetti di tipica discrezionalità del dirigente, riesce anche a rasentare l’impudenza di chi sembra non avere nessun rispetto dei sacrosanti diritti dei lavoratori di Polizia, che scaturiscono da specifiche attività negoziali di livello centrale e periferico.

Tanto per fare qualche esempio, al Gabinetto Regionale Polizia Scientifica della Lombardia pare che si ritenga corretto modificare gli ordini di servizio, senza avere il supporto di precise finalità che possano giustificare tale modifica, per non parlare dell’organizzazione improvvisata dei servizi di Ordine Pubblico, o peggio ancora della sovente applicazione dei turni di servizio in barba ai turni normativamente previsti dalle griglie orarie dell’accordo decentrato, con gli inevitabili riverberi negativi sulla contabilizzazione dei cambi turni.

Insomma, a giudizio di questa Organizzazione Sindacale, il carattere vacuo, inconcludente, delle scelte operate dal dirigente della Polizia Scientifica della Lombardia, più inclini all’incomprensibile atteggiamento ostile, che ad più vantaggioso atteggiamento operativamente armonioso, fa ben comprendere che la cifra più alta del valore dirigenziale non è affatto il legittimo arbitrio, che peraltro spesso scivola nella pericolosa licenziosità, ma riguarda invece l’idea di comprensione dei problemi, di empatia nei confronti del personale che ogni dirigente dovrebbe mettere alla base della propria azione, anche perché è da questi valori che ne discende la vera autorevolezza, intendendo per quest’ultima, la stima, la totale fiducia nei confronti del massimo responsabile, e che quest’ultimo però deve essere in grado di conquistarsi non con l’arrogante atteggiamento, ma con l’idea che nessuno può essere lasciato da solo, e che tutti hanno diritto al rispetto della propria dignità professionale in base al ruolo ricoperto nella nostra Amministrazione.

Invece, purtroppo, al Gabinetto Regionale Polizia Scientifica della Lombardia continuiamo ad assistere a mortificazioni dei ruoli, compresi il ruolo dei funzionari, tutti trattati alla stregua di semplici esecutori e non di validi collaboratori.

Ad onor del vero, sarebbe meglio che il prefato dirigente si occupasse più dei veri problemi che attanagliano il proprio Ufficio, sarebbe meglio che si domandasse per quale motivo molti operatori, che hanno costruito la propria carriera formandosi all’interno della Polizia Scientifica, hanno richiesto il trasferimento in altri Uffici della nostra Amministrazione.

Sarebbe meglio che il dirigente, guardandosi un po’ intorno, si rendesse conto della carenza delle risorse umane dell’Ufficio, passato dai 130 di 15 anni fa, ai 90 attuali, una carenza che, avendo inevitabili ricadute negative sui carichi di lavoro, divenuti oltremodo gravosi, mina fortemente la serenità del personale, rendendo il tutto una miscela esplosiva davvero inaccettabile.

Infine, quasi come fosse la ciliegina sulla torta, sarebbe meglio che il dirigente si concentrasse anche sui seri problemi legati alla logistica dell’Ufficio, in quanto vedere la Polizia Scientifica della Lombardia dislocata in sei aree diverse e distaccate, rende tutto alquanto imbarazzante, dato che, come è di facile deduzione, tale situazione va ad acuire ancor più le serie criticità dell’Ufficio nel suo complesso.

In conclusione, signor Direttore, l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti, onde evitare che l’irrigidimento dirigenziale rischi seriamente di portare al totale collasso il Gabinetto Regionale Polizia Scientifica della Lombardia, chiede un Suo autorevole intervento al fine di porre definitivamente rimedio alle numerose criticità sopra evidenziate, significando che qualora questa Organizzazione Sindacale non dovesse registrare nessun segnale in tal senso, ci troveremo costretti ad agire nelle competenti sedi giurisdizionali, onde tutelare la dignità professionale degli operatori della Polizia Scientifica della Lombardia, nonché per salvaguardare i loro diritti normativamente previsti dai contratti di lavoro nazionali, che dagli accordi di livello decentrato.

In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma 24 luglio 2020

Il Segretario Generale U.S.I.P.
Vittorio COSTANTINI

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